Dagli angeli al paradiso

La Repubblica – giovedì 6 ottobre 1994

C U L T U R A

Gli angeli di Emilio Farina in mostra alla Galleria Cervantes di Roma

Roma – Alla Galleria Cervantes, Emilio Farina, pittore vicentino che ha esordito nel 1972, ci propone di salire tra i Troni e le Dominazioni e volare dentro cieli siderali in compagnia di angeli fluttuanti tra le cupe ombre della notte, i vortici astrali, i turbini delle nuvole e delle tempeste, i gorghi del tempo e della memoria.
Come si vede il materiale di Farina è sottratto alla letteratura, alla storia dell’architettura e della pittura, ha un forte contenuto escatologico; quanto allo stile impiegato, il pittore, partito da esempi altissimi, fonti visive che fanno tremar ei nostri polsi ed eccitano i citazionismi, ha trovato una via personale nel riproporre l’inquietudine di Scipione e rappresentare sentimenti di acuta nostalgia con una tavolozza a volte calma, nel registro dei celesti, delle biacche, degli ocra, dei rosa lievemente campiti, a volte più imperiosa, ardita e crudele per la presenza del nero asfalto, del marrone color del cotto, del blu di Prussica stesi su cartapeste sagomate, pitture, quindi, tridimensionali, quasi sculture ritmate secondo la lezione di Melotti.
La nostalgia si nutre di silenzio e di distanza; la pittura di Farina cerca lo spazio introno a sé e il vuoto è riempito dalla trasparenza, come accade nell’installazione Le tensioni della memoria che si avvale, oltre che di tenui pigmenti, di garze e specchi che aumentano l’acquosità dell’immagine, la sua inafferrabilità.
L’artista non è nuovo a simili operazioni: basta ricordare le integrazioni degli affreschi proiettate sui pennacchi della chiesa di Donnaregina Nuova a Napoli.

Mario Quesada

Comments are closed.